Divenire Altro: la nuova stagione al TPO

Pianeta Terra. Italia. Emilia-Romagna. Bologna. 2021 d.C. Secondo anno dalla pandemia globale. Riapriamo finalmente una stagione di eventi al TPO. Domenica 31 ottobre, “Tiresias” di Giorgina Pi su testi di K. Tempest, Leone d’Argento alla Biennale Teatro 2021.

Riapriamo una nuova stagione al Tpo. Sarebbe la quindicesima da quando le nostre realtà hanno sede in via Casarini 17/5. Ci troviamo però a inaugurare la quattordicesima stagione, perché la pandemia ci ha costretti alla chiusura degli eventi il 23 febbraio 2020.

Da allora non ci siamo mai fermati, molto è nato nel nostro spazio in questo anno e mezzo: il mondo cambiava velocemente e la necessità di indagare quello che stava accadendo è stata la via che ci ha permesso di tenere aperto il nostro cancello. Sono nate così le esperienze mutualistiche delle Brigate di Mutuo Soccorso, i percorsi formativi oltre la Dad, l’aggregarsi di nuove energie e nuove forze che hanno portato voglia di trasformare dentro e fuori le nostre mura. Le collaborazioni culturali con le librerie indipendenti (Trame Bookshop, Confraternita dell’Uva, Igor Libreria) e le autrici e gli autori della nostra città per “Ri-farci spazio”, il festival Visioni a Catena realizzato con Dynamo – La Velostazione. La Palestra Popolare e gli eventi sportivi che hanno portato a una campionessa nazionale di boxe. La costruzione di ponti con il Mediterraneo e con i confini bosniaci dell’Europa nel progetto Burn. Fino a questa settimana in cui abbiamo ospitato gli incontri di “Escucha y palabra” con la delegazione zapatista in visita in Europa e nei prossimi giorni, il 3 novembre incontreremo due rappresentanti del Congresso Nazionale Indigeno e del Frente de Pueblos en Defensa de la Tierra y el Agua de Morelos, Puebla y Tlaxcal.

Abbiamo visto in questi anni il quartiere che abitiamo cambiare faccia. Ci siamo interrogati su queste trasformazioni, perché negarle, opporsi a esse in modo sterile o cercare di “starne fuori” non era una via per noi praticabile. Scegliendo di stare nell’oggi era necessario divenire soggetto permeabile e reattivo, capace di intrecciare il territorio e i suoi cambiamenti, non leggendolo come un fuori e dentro. In un periodo complesso, pieno di contraddizioni e per niente lineare come quello che stiamo vivendo mettersi in gioco ci sembrava l’unica via. Questa è la consapevolezza con cui negli ultimi anni abbiamo affrontato il tempo pandemico. Questa la determinazione che ci sta portando a sperimentare il complesso nodo del “farci municipio sociale”. Non per noi ma per tuttƏ.

In altri contesti abbiamo descritto l’importanza e l’ampiezza della sfida che stiamo provando a costruire (https://www.dinamopress.it/news/conflitto-dentro-la-pandemia-lesperienza-dei-municipi-sociali/) e questa riflessione non può essere scollegata dalla proposta culturale che animerà il TPO in questa quattordiquindicesima stagione che è alle porte.

Foto di Belo Cruz

Pianeta Terra. Italia. Emilia-Romagna. Bologna. 2021 d.C. Secondo anno dalla pandemia globale. Da qui proviamo a costruire la nostra nuova identità. Partendo dai cambiamenti attorno a noi e in noi. AttivistƏ che prendono atto fino in fondo del significato di “era del Post-umano”, che s’interrogano sulle modificazioni genetiche del capitalismo finanziario contemporaneo, che affrontano le grandi contraddizioni che esso pone tutti i giorni sul tema dei diritti e del futuro. Crisi ambientale, sistema estrattivo del bios, precarietà, normazioni eteropatriarcali, colonizzazione del pensiero dominante, razzismo sistemico, rigurgiti fascisti e coloniali, erosione dei diritti. Non ci basta essere un laboratorio che prova a liberarsi e costruire sperimentazioni contro tutto questo. La nostra sfida è innervare il pensiero, le pratiche e la lotta. Oltre noi, dentro il presente tendendo al futuro. Facendosi “altro” insieme ad “altri”: soggetti in divenire perpetuo.

Da qui partiamo. Da qui programmiamo una stagione culturale che non può ripartire dal punto esatto in cui si era interrotta. Non possiamo pensare di essere soddisfatti per avere la possibilità di aprire con una capienza piena, quando il sistema culturale italiano ha solo finto di interrogarsi sui suoi fallimenti strutturali. Non è sufficiente per noi pensare di “mettere delle pezze” alle nostre economie, riaprendo al 35%, 50% o 100% di spazio disponibile. Non ci basta riaprire come se nulla fosse successo, chiamati a riempire un contenitore senza dare importanza al suo contenuto, senza avere la cura della relazione sociale, dando per scontate delle regole imposte che vogliono vederci “finalmente tuttƏ insieme” senza porsi il problema del percorso non lineare che ci ha portato fino a qui.

Ci sentiamo oggi più che mai “soggetti in divenire, sempre sul punto di divenire altro” citando Rosi Braidotti e riprendendo l’incipit di “Tiresias”, lo spettacolo teatrale per la regia di Giorgina Pi che di fatto aprirà la stagione al TPO il 31 ottobre (apertura 18), con un’anteprima assoluta per Bologna. La scelta è di privilegiare la collaborazione con il MIT- Movimento identità trans, Angelo Mai di Roma, Bluemotion e la complicità di Ateliersi per un’anteprima di Divergenti – festival internazionale di cinema Trans.

La seconda serata in cartellone, il 4 novembre (ore 20.00), vedrà ospite Lydia Lunch: cantante, poetessa, performer, attrice, animatrice della contro-cultura mondiale che ospiteremo per la presentazione in anteprima del suo film autobiografico “ The war is never over” e che presenterà al pubblico uno spoken words inedito e dialogherà con il pubblico e Franco “Bifo” Berardi. Una serata che sancisce la prima collaborazione tra Tpo e Kinodromo attraverso il coinvolgimento di Electric Priest.

Sempre la collaborazione con Kinodromo porterà a due serate (per ora) con Ce l’ho corto Film Festival, che nella sua accezione di “Ce l’ho porno”, attraverso la guida del collettivo Inside Porn, darà vita agli eventi di preview del 12 e del 19 novembre con la prima proiezione pubblica di “C’è porno per te”, un documentario incentrato sull’approfondire la professione dei sex worker affinché vengano abbattuti i tabù su questa categoria di lavoratori e la mostra fotografica del progetto Pornoinverno, progetti prodotti dal collettivo di videomaker e fotografi Insight.

Il 18 novembre (ore 21.00) ospiteremo “Spin Time – Che fatica la democrazia!”, il documentario di Sabina Guzzanti sull’esperienza dell’occupazione del palazzo all’Esquilino in cui avremo la possibilità di confrontarci con i protagonisti di quell’esperienza.

Altri eventi sono “in divenire” per interrogare e interrogarci sui linguaggi, sulle pratiche, sulle modalità sociali che questi tempi hanno profondamente cambiato. Per non tentare di ripristinare una routine che non può più rappresentarci completamente. Per rompere le regole del “tutto è tornato alla normalità”. Viviamo tempi eccezionali. Crediamo che straordinaria debba essere la risposta.

Foto di Michele Lapini

L’ultima parola la spendiamo per dire che le nostre lotte hanno portato alla censura da parte di Facebook. Da ottobre 2019 abbiamo ingaggiato una battaglia contro la società di Mark Zuckerberg che ha bannato le nostre attività perché considerate “non conformi alla community” e “pericolose” per la nostra vicinanza al popolo curdo in lotta e la solidarietà a Öcalan, considerati terroristi dalla comunità internazionale. Questo la dice lunga sulla libertà di espressione, sulla finta democrazia degli algoritmi e su come essa sia manipolata dai poteri capitalistici digitali e finanziari. Abbiamo cercato in questi anni diverse soluzioni per ingannare il “robot” di Facebook, non ci siamo riusciti fino in fondo: a oggi non è permessa la geolocalizzazione in nessuna piattaforma del Tpo. Come se non esistessimo, perché una macchina ha deciso così.

Non ci facciamo annientare dalla spersonalizzazione del digitale e i percorsi che ogni giorno costruiamo sono qui a dimostrarlo. Muove la nostra determinazione verso il “divenire altro” per non essere normati e normabili. Per questa nuova costruzione, oltre l’algoritmo, al di là della norma, oltre il leggibile è indispensabile incrociare più “altri” possibili per co-spirare e con-divenire.

Stay rebel, stay TPO.

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