Lo Stato si sente offeso. Ci sono fatti e ci sono opinioni.

Lo Stato si sente offeso.
Ci sono fatti e ci sono opinioni.

Il 12 ottobre 2011 un agente del VII mobile rompe 4 denti a Martina. Il 17 maggio 2013 quell’agente viene condannato. Durante le indagini gli agenti del VII reparto mobile sono stati restii a fornire dettagli, ricostruzioni, immagini di quanto accaduto in piazza Cavour. La risposta frequente negli interrogatori è stata: non ricordo, non so. Non so chi c’era, chi avevo accanto, cosa ha fatto, che scudo aveva. Questa è omertà. Questi sono fatti.
Anche gli episodi di violenza del reparto mobile cittadino sono un fatto. Non un’invenzione.

Poi ci sono le opinioni. Oggi Gianmarco viene raggiunto da una citazione in giudizio per aver “offeso lo Stato” dichiarando omertoso il comportamento del VII reparto mobile.
Invece di sentirsi offeso, lo Stato dovrebbe preoccuparsi di come si comportano i propri dipendenti nell’esercizio delle loro funzioni, offendendo continuamente i cittadini e le cittadine. Se tutti ci occupassimo di più di denunciare l’omertà fra poliziotti e di lottare per un numero identificativo, il senso di impunità diffuso nelle forze dell’ordine diminuirebbe. Il problema però non è la mela marcia, ma l’intero albero.

A Gianmarco tutta la nostra solidarietà, perché avere il coraggio di dire la verità è rivoluzionario.

http://corrieredibologna.corriere.it/…/de-pieri-processo-of…